Mustafa Sabbagh
Kudurru: compito dell’arte è sconfinare
15 ottobre | 18:00 | Talk
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Modera Carole Haensler
Direttrice di Bellinzona Musei

 

In lingua accadica – la lingua della Mesopotamia, degli Assiri e dei Babilonesi – Kudurru significa “confine”. Il termine si riferiva ai caratteristici manufatti in pietra che testimoniavano la proprietà della terra, concessa dal re ai vassalli, tramite iscrizioni e immagini incise sulla superficie della lastra; significato esteso alle copie in argilla poste come pietre di confine lungo i terreni, per accertarne la legittima proprietà. Kudurru è un simbolo, come l’arte è un simbolo nell’antico e, più urgentemente, nel contemporaneo. Kudurru è anche, infine, il nome di un ciclo multimediale del 2018 di Mustafa Sabbagh, artista presente a Villa dei Cedri nell’ambito della mostra collettiva Hortus Conclusus. L’illusione di un paradiso; un artista da sempre attento a fare dello sconfinamento un suo stilema artistico, nel mezzo come nel messaggio.

 

Entrata libera

 

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