Limiti e confini
17 ottobre | 10:00 – 15:00 | Passeggiata architettonica
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A cura di Renato Magginetti e Giulio Foletti

 

Una città non può crescere se non ci sono limiti precisi. Un limite è un luogo – e viceversa. Anche la persona è un limite e ha dei limiti: la sfera intima, quella privata e quella pubblica sono fra questi. Allo stesso modo le nostre case: certe persone le fermi sulla porta d’entrata, a qualcuno concedi l’atrio, ad altri il locale pranzo poi il soggiorno; a chi la camera da letto?

 

In Piazza del Sole, nel cuore del nucleo urba-no, siamo ai piedi della Rocca di San Michele: un limite sin dai tempi dei Celti. Da qui parte una passeggiata che avanza sui limiti delle varie tra-sformazioni di Bellinzona.Durante la mattinata ci sposteremo dalla Strada Maestra (ora viale Henri Guisan) a Piazza Mesol-cina, dalla via Lodovico il Moro, tra il quartiere S. Giovanni e le Officine FFS al viale Stazione, da Piazza Collegiata a Piazza Nosetto, da Piazza In-dipendenza fino a via Dogana e viale S. Franscini. A mezzogiorno torniamo sulla Piazza del Sole per uno “stuzzichino”. Nel pomeriggio la passeg-giata continuerà in direzione della Piazza Gover-no per ammirare l’Edificio amministrativo dello Stato, opera degli architetti Augusto Guidini Jr. e Ferdinando Bernasconi Jr, poi lungo il vicolo Sottocorte e viale S. Franscini per raggiungere la golena del fiume Ticino e la passerella del Bagno Pubblico e da qui tornare verso la città, in Piazza del Sole.
(R. Magginetti)

 

Orari
10:00-12:00 / 13:00-15:00
partenza e arrivo a Piazza del Sole

 

Numero di posti: 30

 

Iscrizione obbligatoria a cultura.eventi@bellinzona.ch o allo 058 203 17 00 entro venerdì 16 ottobre 2020

Renato Magginetti (Biasca, 1953) è architetto. «Rileggo il territorio, lo progetto, lo disegno virtualmente; con lo stesso spirito come quando, bambino, un po’ autistico, ero felice di fare dighe tra i sassi dell’Efra per seguire, stupito, i percorsi alternativi dell’acqua e felice di portare le mucche al pascolo perché, quando ruminano, ti guardano con occhi grandi e dolci che ti chiedono: ‘ma perché ti agiti tanto?’. Un bisogno d’illusioni, come respirare. Perché?»

Giulio Foletti (Bellinzona, 1955) è dottore in storia dell’arte presso l’Università di Friburgo. Già membro della Commissione cantonale dei monumenti storici, dal 1989 lavora presso l’Ufficio dei beni culturali del Canton Ticino, dove è responsabile del Servizio Inventario.