Tutto quello che volevo

Fece scalpore, qualche anno fa, la storia di due ragazze di 14 e 15 anni, studentesse di uno dei migliori licei di Roma, che si prostituivano in un appartamento di viale Parioli. I clienti erano professionisti affermati e benestanti, insospettabili padri di famiglia. La storia inizia quando la strada della più piccola incrocia quella della giudice Paola Di Nicola, chiamata a pronunciarsi su uno dei clienti. La giudice, dovendosi esprimere sul risarcimento del danno alla giovane, si accorge che nessuna cifra potrà restituirle quello che le è stato tolto. Inoltre: «Com’è possibile risarcire quello che ha barattato per denaro dandole altro denaro? Se io adesso dispongo di risarcirla in questo modo non farei che ripetere la stessa modalità di relazione stabilita dall’imputato con la vittima, rafforzando in lei l’idea che tutto sia monetizzabile, anche la dignità». Cinzia Spanò prosegue la riflessione sul femminile, iniziata con “La moglie”, attraverso l’incontro tra due figure molto diverse, entrambe bisognose di collocarsi dentro la propria storia per diventare pienamente ciò che sono.

di Cinzia Spanò
con Cinzia Spanò
regia Roberto Recchia
scenografia Andrea De Liberato
video Paolo Turro
disegno luci Matteo Crespi
suono Gianfranco Turco
produzione Teatro dell’Elfo, 2019
www.elfo.org

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