Corpo, movimento, spazio: sperimentazioni nella statuaria greca di età classica

L’arte greca è anzitutto techne, ossia capacità dell’artigiano di domare la materia, che sia legno, bronzo, pietra, marmo o altro ancora, e plasmarla per ottenerne un oggetto, una figura animale o umana. L’artigiano è dunque un technites che non crea seguendo un impulso personale, ma si forma faticosamente in bottega, inserendosi in una tradizione produttiva (al cui sviluppo può certamente contribuire con la sua maestria e il suo particolare ingegno), tradizione produttiva che però risponde anzitutto alle esigenze e alla sensibilità della comunità committente dell’oggetto artistico. È in questo quadro in cui materia prima, tecnica, know how e sensibilità culturale dello specifico momento storico svolgono un ruolo fondamentale, che dobbiamo inserire lo sviluppo dell’arte greca nei secoli per comprenderne le costanti ricerche volte dapprima alla resa della figura umana, quindi del movimento, infine del movimento nello spazio.

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